15 febbraio 2023

I sistemi di allevamento della vite

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La vitis vinifera e la sua gestione

La vite è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle vitacee, all’interno della quale sono comprese diverse specie. Quella coinvolta nella produzione del vino è la Vitis Vinifera e ha iniziato a essere utilizzata per questo scopo circa 10.000 anni fa nelle regioni transcaucasiche, comprese tra l’Asia Minore ed il Mediterraneo.

Come altre piante, anche la vite è stata addomesticata dall’uomo; in viticoltura la gestione dei filari e la scelta del sostegno sul quale far crescere la stessa prende il nome di “sistema di allevamento”. Ve ne sono diverse tipologie, che variano dalla gestione con sistemi artificiali come pali di cemento e fili di ferro, a sostegni naturali come altre piante. Si tiene a precisare che la vite non è un parassita, pertanto non interferisce con la vita dell’eventuale organismo ospitante.

Vi sono anche dei casi in cui la vite è gestita in modo tale che non necessiti di un tutore… ma non spoileriamo troppo!

I principali fattori che concorrono alla scelta del sistema sono senza dubbio clima e terreno. Alcuni metodi sono adatti ai climi più rigidi, altri a quelli più siccitosi; in alcuni casi si deve cercare di esporre i grappoli al sole, in altri si cerca di proteggerli. In ogni caso è fondamentale una buona esposizione fogliare per consentire uno sviluppo ottimale del frutto.

I nostri vigneti

I sistemi di allevamento

Volendo fare una semplice categorizzazione, alla luce di quanto detto sopra, dividiamo i sistemi di allevamento in “sistemi con sostegno” e “sistemi senza sostegno”.

Sistemi con sostegno

La vite maritata

Nel caso in cui l’appoggio della vite sia un’altra pianta si è in presenza della cosiddetta vite maritata. Questo sistema di allevamento è stato adottato probabilmente in epoca etrusca, ma oggi è quasi del tutto abbandonato soprattutto per le difficoltà che si incontrano in fase di vendemmia. É interessante sapere che in Italia era comune maritare la vite al gelso, le cui foglie fungevano da nutrimento per i bachi da seta.

Se la vite si avvale di sistemi artificiali costruiti dall’uomo con pali di ferro o cemento e fili di ferro, si può effettuare un’ulteriore sotto classificazione:

Spalliera

Pergola

Tendone

Raggera o Bellussera

In questi casi la crescita della pianta è molto indirizzata e controllata, ed è quindi più semplice raggiungere gli obiettivi prefissati per la vendemmia.

I sistemi a spalliera

Adatti alle regioni in cui il clima è più rigido, questi sistemi ottimizzano l’esposizione fogliare. Ciò che li accomuna è l’essere sviluppati seguendo la direzione del filare. I sistemi a spalliera sono indicati per la produzione di uve di qualità, e permettono allo stesso tempo di avvalersi dei vantaggi della vendemmia meccanica.

Il più diffuso in Europa oggi è il Guyot, che consiste nel piegare parallelamente al terreno un capo a frutto e lasciare accanto ad esso uno a due speroni portanti delle gemme che assicureranno la presenza del capo a frutto l’anno successivo.

Un altro metodo che non possiamo non citare, in quanto utilizzato al 95% in Tenuta, è il Sylvoz. In questo caso dallo sperone orizzontale, chiamato “cordone permanente”, si diramano diversi capi a frutto che vengono curvati verso il basso e legati ad un filo di ferro sottostante, formando una sorta di archetto. Questi derivano dai germogli formatisi nell’annata precedente.

Guyot
Sylvoz

Altri esempi di sistemi a spalliera sono il Geneva Double Curtain, nel quale dal tronco si diramano due tralci in direzioni opposte tra di loro, e perpendicolari alla direzione del filare; e la Casarsa, simile al Sylvoz.

La pergola

Lungo il filare sono posizionati dei pali verticali che fungono da sostegno del sistema, e dei pali sovrastanti che possono essere paralleli al terreno (pergola veronese) o leggermente inclinati verso l’alto (pergola trentina). Tra questi ultimi passano dei fili di ferro, che fungeranno da appoggio per i tralci.

Quelle nominate sono forse le versioni di pergola più famose, ma diverse regioni ne hanno una loro interpretazione. Tra gli obiettivi di questo sistema di allevamento c’è quello di proteggere con le foglie i grappoli dall’azione diretta del sole; infatti sono utilizzate in zone collinari e montuose.

Pergola

Il tendone

I fili di ferro sono disposti sia parallelamente che perpendicolarmente rispetto alla direzione dei filari. Ciò significa che i tralci della vite crescono in direzioni diverse, creando per l’appunto l’effetto di un tendone. La produttività di questo sistema è molto elevata, perciò l’estratto nelle uve è minore rispetto agli altri esempi visti; per questo motivo si utilizza il tendone soprattutto nelle produzioni quantitative.

Tendone

La Bellussera

Sistema che merita sicuramente un approfondimento, anche se ormai quasi in disuso, in quanto tipicamente veneto. È stato infatti inventato a fine ‘800 dai fratelli Bellussi, originari di Tezze di Piave: ad un passo da Tenuta San Giorgio! Il sistema è anche conosciuto come “raggera” poiché dal tutore principale, al quale vengono destinate 4 viti, si diramano in direzioni diverse i fili di ferro, creando l’effetto di una raggera. Alcuni anni fa abbiamo utilizzato il sistema Bellussi anche in Tenuta San Giorgio e a breve sarà possibile ritrovarlo grazie al nostro nuovo vigneto didattico. Non vediamo l’ora che sia pronto!

La bellissima foto di copertina mostra proprio l’impianto di una Bellussera, e ringraziamo il Consorzio Vini Venezia per avercela fornita.

Sistemi senza sostegno

Conosciuto anche come alberello, questo sistema probabilmente invenzione dei greci. La sua indipendenza dal sostegno è legata al fatto che la pianta non sia fatta sviluppare in altezza; concetto estremizzato nell’affascinante caso dell’alberello pantesco, in cui il tronco è fatto crescere addirittura sotto terra!  

Questo sistema di allevamento è particolarmente adatto alle regioni siccitose, in quanto la pianta bassa riesce a portare più facilmente l’acqua e le sostanze nutritive fino alle sue estremità, facilitando quindi la crescita del frutto. La vicinanza al terreno offre inoltre protezione ai grappoli nelle regioni particolarmente ventose.

Alberello

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Il nostro viaggio nei sistemi di allevamento si è concluso, speriamo ti sia piaciuto!

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